L’Italia – si sa – è ricca di piccoli centri sospesi nel tempo, ognuno con una propria storia, ognuno con le proprie peculiarità. Abbiamo deciso, quindi, di portarvi insieme a noi alla scoperta di alcuni borghi nel Lazio molto particolari e che, per questo motivo, meritano di essere conosciuti.
5 BORGHI NEL LAZIO DA VISITARE ASSOLUTAMENTE
1. Borghi nel Lazio da non perdere: SPERLONGA

Sperlonga, uno dei borghi più belli d’Italia, è abbracciata da due distese di sabbia dorata e un mare dalle mille tonalità. Perdersi tra i vicoli in un continuo saliscendi è un’esperienza unica. Le sue case bianche, in tipico stile mediterraneo, si affacciano su un panorama grandioso in ogni stagione dell’anno.
Da Torre Truglia, il simbolo del borgo di Sperlonga, parte una lunga e ampia spiaggia, che termina in prossimità della Grotta di Tiberio. Un antro molto particolare, che presenta dei gruppi scultorei che richiamano il mito di Ulisse. Fa parte del ben più ampio complesso della Villa dell’Imperatore Tiberio, visitabile attraverso il Museo Archeologico Nazionale di Sperlonga.
In estate immergersi tra le limpide acque della Spiaggia di Levante è un toccasana per rinfrescarsi dall’eccessiva calura. Qui ci sono tantissimi stabilimenti per tutte le tasche e una serie di servizi, che fanno di Sperlonga una delle più rinomate località di mare della zona.
Il momento più bello da vivere rimane quello del tramonto, in cui il sole scompare all’orizzonte. L’atmosfera diventa magica, i colori caldi iniziano a prevalere e sullo sfondo appaiono ben visibili le sagome del Circeo e delle Isole Pontine.
2. SUBIACO, il borgo del Cammino di San Benedetto

Immersa nella meravigliosa cornice naturale dei Monti Simbruini, Subiaco è una delle tappe più importanti del Cammino di San Benedetto.
Non lontano dal suo grazioso centro storico, sovrastato dalla Rocca Abbaziale è possibile visitare due luoghi di fede molto conosciuti: il Monastero di San Benedetto e quello di Santa Scolastica.
Il primo sorge maestoso sull’Alta Valle dell’Aniene. Perfettamente incastonato nella roccia, rappresenta dal punto di vista architettonica un ottimo esempio di fusione tra struttura e ambiente naturale. Esso si divide in due chiese sovrapposte, caratterizzate da affreschi straordinari e ben conservati. La chiesa inferiore è la più famosa in quanto ospita la grotta in cui San Benedetto si rifugiò per vivere da eremita per ben tre anni.
Il Monastero di Santa Scolastica, invece, si trova più a valle. È il più antico monastero benedettino in Italia e nel mondo ed è l’unico che ospita all’interno della sua biblioteca il De Civitate Dei di Sant’Agostino, la prima opera stampata in Italia con il metodo di Gutenberg.
Vicino al Monastero di Santa Scolastica, inoltre, c’è il Laghetto di San Benedetto. Passeggiando lungo le sponde del fiume Aniene e attraversando un fitto bosco di salici e pioppi, si arriva in pochi minuti al placido specchio d’acqua. Una delle caratteristiche che rende questo luogo speciale è l’atmosfera soffusa e quasi surreale dovuta alla presenza di una cascata, che alimenta il lago stesso dalle acque smeraldine.
3. ARPINO, la città natale di Cicerone

Racchiusa tra i fiumi Liri, Melfa e Fibreno, Arpino è il paese natale di diverse personalità di spicco dell’epoca romana: Cicerone, Marco Vipsanio Agrippa e Caio Mario.
Oltre al centro storico, la cui struttura presenta un’evidente influenza della Roma classica, un altro luogo molto suggestivo da tenere in considerazione è l’Antica acropoli di Arpino, detta Civitavecchia. La Civitas Vetus è racchiusa all’interno di mura megalitiche e rappresenta uno dei più importanti siti archeologici dell’area mediterranea per la presenza dell’unico esempio esistente di arco a sesto acuto.
Sempre a Cicerone è dedicata la Torre medioevale, voluta da Carlo I d’Angiò come struttura di difesa. Da essa, infatti, era possibile controllare la Valle del Liri e il territorio circostante.
Arpino, infine, è anche tappa della Via Latina – che anticamente collegava Roma a Capua – e del Cammino di San Benedetto.
4. Borghi nel Lazio da vistare: TUSCANIA

Il grazioso borgo di Tuscania si trova nel cuore della Tuscia, a circa mezz’ora di auto dal capoluogo di provincia Viterbo. Camminando tra le sue vie, appare immediatamente come un centro tranquillo e accogliente.
Così come Roma sorge sui famosi Sette Colli, anche Tuscania è stata fondata su sette promontori di origine tufacea. Inoltre le sue origini sono leggendarie: si narra che fu fondata da Ascanio, figlio di Enea. Secondo alcuni, invece, da Tusco, figlio di Ercole e Araxe, regina degli Sciiti.
Al di fuori del centro storico non può mancare una visita alla Chiesa di San Pietro e a quella di Santa Maria Maggiore.
La Chiesa di San Pietro sorge sul colle omonimo, che è probabile sede di una necropoli etrusca. La struttura, in stile romanico-lombardo, appare circondata da antiche mura difensive interrotte da possenti torri di difesa e dal Palazzo dei Canonici. Una delle caratteristiche più evidenti è il forte contrasto sulla facciata dovuto all’utilizzo del marmo bianco e del tufo, marrone scuro.
La Chiesa di Santa Maria Maggiore, invece, si trova alle pendici del Colle San Pietro. Rispetto alla maggior parte degli edifici religiosi, la sua torre campanaria è completamente distaccata dal corpo centrale. Un’altra curiosità che rende unica questa chiesa è la posizione del Giudizio Universale: esso, infatti, è un affresco rappresentato in corrispondenza dell’abside e non al di sopra del portale, come avviene nella maggioranza dei casi.
5. GRECCIO, il borgo del Cammino di San Francesco

Incastonato tra il verde rigoglioso della Sabina, Greccio è tra i borghi più belli d’Italia e custodisce un primato importantissimo nella storia della cristianità. È proprio qui che per volontà di San Francesco – nella notte di Natale del 1223 – venne rappresentata per la prima volta la Natività di Gesù. È proprio qui che nacque, quindi, il primo presepe al mondo.
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Oltre all’importanza e al significato religioso del luogo – testimoniati dalla presenza di uno dei più importanti Santuari francescani della valle reatina e tappa del Cammino di Francesco – Greccio è un luogo dove natura e tradizione si sposano, permettendo di fare un salto indietro nel tempo.
Il suo centro storico non è molto grande, ma raccoglie in sé delle testimonianze storiche molto importanti nonostante i saccheggi e le distruzioni che ha dovuto subire nel corso dei secoli. Il castello è una di esse; questa struttura militare, risalente all’XI secolo, conserva ancora una parte del pavimento originale. Originariamente era caratterizzato da mura difensive e sei torri. Oggi se ne contano solo tre e una di queste è stata trasformata in un campanile, appartenente alla Chiesa di San Michele Arcangelo, ricavata intorno al XIV secolo da una parte del castello. Borghi nel lazio
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