La Sardegna del Nord è un groviglio ordinato di strade, profumata macchia mediterranea e rossi ammassi granitici dalle forme più curiose.
Viaggiare tra gli intricati paesaggi della Sardegna del Nord significa ammirare luoghi molto diversi tra loro.

Da montagne dalle tinte rosa circondate da fitta vegetazione si passa a vallate spesso aride e brulle, che degradano dolcemente verso un mare meraviglioso, vanto della nostra bella Italia.
COME ABBIAMO ORGANIZZATO IL VIAGGIO IN SARDEGNA DEL NORD
Per organizzare il nostro viaggio in Sardegna del Nord abbiamo tenuto conto di tre importanti fattori:
- come arrivare in Sardegna;
- come effettuare gli spostamenti;
- dove fare base per gli spostamenti.
Come arrivare in Sardegna
Come nei precedenti dieci anni, anche questa volta abbiamo deciso di arrivare in terra sarda con la nave. Partendo da Formia, in provincia di Latina, ci è stato facile raggiungere in treno il Porto di Civitavecchia, da cui siamo partiti intorno alle 22.30. La traversata è durata circa 8 ore tant’è vero che alle 6.30 del mattino eravamo finalmente al Porto di Olbia, dopo sette lunghi anni di assenza dalla nostra amata Sardegna.
Come effettuare gli spostamenti
Per semplice comodità, abbiamo deciso di affittare la macchina direttamente in Sardegna.
Per il noleggio ci siamo, infatti, affidati a Lupobike Noleggio Auto Olbia. Nonostante la sede si trovi al centro della città di Olbia, Adrian – il proprietario – ci ha consegnato la macchina direttamente al porto. Un servizio molto comodo, che fa risparmiare diverso tempo.

Un altro vantaggio riscontrato sta nel fatto che, per noleggiare una macchina presso Lupobike, non è necessario essere in possesso di una carta di credito. Un fattore molto importante che permette a tutti di accedere a questo servizio.
Per maggiori info potete collegarvi al sito cliccando qui o alle pagine Facebook e Instagram oppure contattare Adrian al numero 338 1302067.
Dove fare base per gli spostamenti
La nostra base per gli spostamenti nei vari luoghi visitati della Sardegna del Nord è stata Castelsardo.
Una scelta sbagliata perché il piccolo borgo è stato per noi molto scomodo a livello logistico. Nonostante questa nota negativa – che è del tutto personale
– Castelsardo è una tappa da non perdere assolutamente in un tour nel nord della Sardegna.
LE 6 TAPPE DEL NOSTRO VIAGGIO IN SARDEGNA DEL NORD
1. CASTELSARDO
Abbarbicato su una collina che protende verso un mare blu e turchese, Castelsardo è stato riconosciuto come uno dei “Borghi più belli d’Italia”.

Il suo centro storico è un intrico di viuzze e scalinate; in ogni angolo l’odore del mare è accompagnato dal fragore delle onde, che sembrano accarezzare con la loro candida schiuma le coste frastagliate del borgo.
La parola d’ordine per vistare Castelsardo è senza dubbio “camminare”. Camminare per perdersi tra il vociare dei locali o il silenzio dei luoghi sacri. Tra questi sono da ricordare la Cattedrale di Sant’Antonio Abate e la Chiesa di Santa Maria, che custodisce il Cristo Nero più antico della Sardegna.

La cima del promontorio è dominata dal Castello, edificato nel XII secolo dalla famiglia genovese dei Doria. Il suo interno ospita il Museo Dell’Intreccio Mediterraneo. Il borgo, infatti, è famoso per la produzione di cestini, fatti con l’intreccio di foglie di piante selvatiche e rafia.
Il monumento naturale – simbolo di Castelsardo – è la Roccia dell’Elefante, un grande masso vulcanico dalla curiosa forma di un pachiderma seduto. Oltre all’interesse geologico, questa formazione ha anche un’importanza archeologica per la presenza di due domus de janas (sepolture ipogee di età pre-nuragica).
2. SPIAGGIA DELLA PELOSA – STINTINO
Stintino è un piccolo paese di pescatori, che occupa l’estrema punta nord-occidentale della Sardegna.
È famosa per la Spiaggia della Pelosa, una delle più belle della Sardegna – a nostro avviso.

Per leggere la classifica delle 10 spiagge più belle della Sardegna (secondo noi) clicca qui.
Il suo soffice arenile di sabbia bianchissima si adagia dolcemente in un mare trasparente dalle mille sfumature del turchese e del blu.
Quella che ci si trova davanti è sicuramente un’immagine da cartolina. Gli splendidi colori del mare sono improvvisamente interrotti dal basso profilo di Isola Piana e da quello più montuoso dell’Asinara.
La prima volta che siamo stati in quest’angolo di paradiso è stato nel 2011. A livello paesaggistico nulla è cambiato (per fortuna!), ma abbiamo riscontrato una novità riguardante l’accesso alla spiaggia.

Per combattere il disastroso fenomeno dell’erosione dell’arenile, il Comune di Stintino ha imposto l’utilizzo delle stuoie al di sotto del proprio asciugamano.
Inoltre, è severamente vietato fumare in spiaggia. Per questo sono state disposte apposite aree poste, quasi sempre, in corrispondenza delle rampe di accesso alla Pelosa.
3. ALGHERO
Alghero è una graziosa città che si affaccia sulla costa ovest della Sardegna del Nord.

È da sempre una delle località turistiche più rinomate dell’isola e questo ruolo le è proprio sia per lo storico passato di colonia catalana – come si può riscontrare nella lingua e nelle tradizioni – sia per la bellezza dei suoi dintorni.
Noi l’abbiamo visitata senza sapere effettivamente dove andare. Ci siamo persi tra i vicoli del centro storico, ricco di ristorantini e botteghe artigiane. In queste ultime a predominare è il colore rosso del corallo, che ha reso tanto famosa Alghero per la sua lavorazione.
La passeggiata prosegue tra bastioni e torri difensive, dove la tranquillità del luogo e il panorama sulla costa fino a Capo Caccia ci hanno lasciato letteralmente senza fiato.
I dintorni di Alghero
A pochi chilometri da Alghero, ci siamo recati nel paese di Olmedo per visitare l’Azienda Agricola “Cumpanzos” e a Capo Caccia.
Olmedo
A soli 10 km da Alghero si trova il paesino di Olmedo, un importante centro della Nurra, famoso per le sue tradizioni culturali e gastronomiche.
Non abbiamo, purtroppo, avuto il tempo di soffermarci in paese. La nostra sosta a Olmedo è stata, invece, giustificata dalla voglia di visitare l’Azienda Agricola “Cumpanzos”, specializzata nella produzione biologica dello zafferano.

Vannina e Renato ci hanno spiegato il duro lavoro che c’è dietro la coltivazione dello zafferano.
Ogni singola azione del processo produttivo è svolta a mano. Dalla piantumazione alla raccolta, che avviene solo in novembre, fino alla separazione degli stimmi. Un’arte antica, presente in Sardegna dalla notte dei tempi, che abbiamo voluto conoscere meglio attraverso persone che di questa tradizione ne hanno fatto un lavoro.
Capo Caccia
Sta per arrivare l’ora del tramonto quando ci dirigiamo verso le spettacolari falesie di Capo Caccia, a 13 km da Alghero.

Qui il tempo sembra essersi fermato.
Alte pareti di roccia bianca si tuffano improvvisamente negli abissi profondi del mare.
I quasi 700 gradini dell’Escala del Cabiról, unico accesso alla spettacolare Grotta di Nettuno, iniziano ad assumere colorazioni calde.
Ci spostiamo poi verso un punto panoramico per assistere al tramonto. Il panorama non ha eguali: le placide acque del mare accarezzano le rocce della vicina Isola di Foradada. I gabbiani sembrano salutare il giorno ormai giunto al termine. L’ora blu è arrivata e il sole è ormai un ricordo sbiadito, inghiottito dal lontano orizzonte.
4. SPIAGGIA DI LI COSSI – COSTA PARADISO
La Costa Paradiso, che si estende da Punta Cruzitta a Monte Tinnari, è un tripudio di colori. Il rosa delle formazioni rocciose erose dagli agenti atmosferici, infatti, si sposa con la folta vegetazione, formata in prevalenza da ginepri e tamerici. A questo si aggiunge l’infinita bellezza delle acque del mare, che con il loro colore verde smeraldo formano uno spettacolo incomparabile.

Nella parte occidentale di questo tratto di costa si apre – nascosta e riparata dal vento – la Spiaggia di Li Cossi.
Intensi contrasti la caratterizzano. Le rocce di trachite rosa l’abbracciano tutt’intorno, degradando dolcemente verso le acque verde smeraldo del mare.
La sua sabbia fine e dorata brilla sotto i raggi del caldo sole sardo. Insomma, un piccolo angolo di paradiso che ci ha lasciati estremamente stupiti.
Come raggiungere la Spiaggia di Li Cossi
Dopo aver raggiunto l’area parcheggio di Costa Paradiso, è necessario percorrere un suggestivo sentiero per circa 500 metri.

Qui, tra gradini di granito e spianate, si può osservare un paesaggio meraviglioso. Speroni di roccia fuoriescono all’improvviso dalle acque del mare, che sono caratterizzate da un’indescrivibile trasparenza tanto da riuscir a percepire la loro profondità.
5. SANTA TERESA DI GALLURA
Santa Teresa di Gallura è una graziosa cittadina che si estende su due versanti di un costone roccioso, sormontato dalla Torre di Longonsardo.
Le sue strade e le sue piazze sono perfettamente ordinate e nelle giornate meno umide è possibile scorgere le bianche scogliere della Corsica del sud.
Se vi trovate in questa ridente località non perdete assolutamente la Spiaggia Rena Bianca, una meravigliosa lingua di sabbia bianca e fine come il borotalco che si apre su un mare che – per la sua trasparenza – sembra assumere le sembianze di una piscina.

Sulla destra della spiaggia è possibile imboccare un percorso naturalistico, denominato “I percorsi della Torre di Longonsardo“. Si può passeggiare tra affioramenti granitici, interrotti in diversi punti da specie arboree endemiche come la macchia mediterranea, l’elicriso e il ginepro.
I dintorni di Santa Teresa di Gallura
I dintorni di Santa Teresa di Gallura sono ricchi di luoghi da visitare, interessanti sia dal punto di vista paesaggistico che storico. In particolare, abbiamo avuto la fortuna di soffermarci presso Capo Testa, la Valle della Luna e il sito archeologico Lu Brandali.
Capo Testa
Capo Testa è una piccola penisola molto affascinante dal punto di vista naturalistico. Affacciato sulle famose Bocche di Bonifacio, si caratterizza per un’alternanza di colori unica. Le sue rocce rosa e arancioni con sfumature grigio chiaro si interrompono per far spazio a piccole cale nascoste.

Qua e là l’onnipresente macchia mediterranea crea percorsi sensoriali, che consentono di godere dei profumi inebrianti della terra derivanti dai numerosi cespugli di mirto, erica e corbezzolo.
Oltrepassato il sottile istmo, è possibile godere delle trasparenze della Spiaggia Zia Columba o Spiaggia Rena di Ponente. Nella sua parte finale sono ancora oggi visibili i resti di cave di granito romane, segno evidente che il territorio è stato abitato e sfruttato sin dall’antichità.

Se si procede lungo l’unica strada presente, si arriva all’imbocco del sentiero che porta alla magnifica Cala Spinosa, una piccola insenatura dal mare turchese, circondata da imponenti massi di granito.
Poco più avanti, al termine della strada, sorge il Faro di Capo Testa, uno dei punti di riferimento più importanti della Sardegna del Nord dal 1845.
La Valle della Luna
La Valle della Luna o Cala Grande si trova sulla costa occidentale di Capo Testa.
Il termine “Valle della Luna” è stato coniato alla fine degli anni Sessanta dalla comunità hippy, che qui si stabilì.

Il suo paesaggio è magico. Colline di granito corrono lungo una sottile lingua di terra e di sabbia, aprendosi all’improvviso verso il favoloso mare della Sardegna.
Al tramonto il suo granito sembra prender fuoco per poi spegnersi e illuminarsi di un candido bianco sotto i delicati raggi della luna.

Sito archeologico Lu Brandali
Il Sito archeologico Lu Brandali è situato lungo la strada per raggiungere Capo Testa. Si sviluppa precisamente ai piedi di un promontorio granitico, la cui vista spazia sulla piana e sulle Bocche di Bonifacio.
L’insediamento – di origine nuragica – risulta molto articolato. Infatti, presenta una tomba dei giganti, un villaggio di capanne e un nuraghe.

Per organizzare una visita al Complesso Lu Brandali potete rivolgervi alle ragazze di CoolTour Gallura, una cooperativa tutta al femminile che gestisce il sito archeologico stesso. CoolTour Gallura è su Facebook, Instagram e Twitter. Per un contatto più diretto, invece, potete chiamare i numeri 349 8347698 (Alessia), 347 7412166 (Arianna) e 392 0547979 (Stefania) oppure inviare una mail all’indirizzo cooltourgallura@gmail.com.
6. PARCO ARCHEOLOGICO DI ARZACHENA
Arzachena, oltre ad essere famosa per il suo mare, ospita uno dei parchi archeologici più importanti della Sardegna del Nord.
Il Parco archeologico di Arzachena si estende poco fuori l’omonima cittadina ed ha un’estensione abbastanza importante. Conta, infatti, ben sette siti archeologici, molto diversi tra di essi quanto importanti.
Ci sono ben tre tombe dei giganti (Tomba dei Giganti Moru, Tomba dei Giganti Li Lolghi e Tomba dei Giganti Coddu ‘Ecchju), due nuraghi (Nuraghe Albucciu e Nuraghe La Prisgiona), il Tempietto di Malchittu e la Necropoli Li Muri.

Il consiglio è quello di dedicare almeno una mezza giornata alla visita del parco in quanto i vari siti sono dislocati in zone diverse, non proprio vicine le une alle altre.

Per informazioni e consigli su una corretta visita al Parco archeologico di Arzachena, vi invitiamo a leggere il nostro articolo cliccando qui.