Durante il nostro tour in Calabria abbiamo avuto il piacere di conoscere una persona speciale. Lui è Roberto. Padre fondatore dell’associazione “I Setteventi del Pollino“. Amante dei rapaci, animali enigmatici e dal portamento fiero ed elegante.
Ciao Roberto! Da dove nasce l’idea dell’associazione “I Setteventi del Pollino”?
Il termine associazione sta ad indicare un insieme di persone accomunate da un’unica grande passione, che nel mio caso è rappresentata dalla falconeria.
Nello specifico, ci occupiamo di falconeria naturalistica e non di falconeria tradizionale.
Il falconiere tradizionale è di natura cacciatore e utilizza i propri rapaci per fare spettacolo.
Noi, invece, facciamo didattica e cerchiamo di far capire – attraverso l’interazione uomo/animale – la biologia delle singole specie e la loro importanza in natura.
Della falconeria tradizionale abbiamo solo conservato le metodologie di addestramento. Per il resto tendiamo ad instaurare un rapporto quasi viscerale con il rapace. Esso diventa nostro compagno di vita e parte integrante del piccolo grande progetto “I Setteventi del Pollino“.
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L’associazione rappresenta il culmine della mia grande passione. Oggi essa è stata tramandata ai miei figli e condivisa con tutte le persone che, per diversi motivi, sono attratte da questo mondo.
La falconeria è per me un microcosmo speciale dove mi rifugio da almeno 20 anni.
Quando nel 2010 è stata riconosciuta dall’UNESCO come patrimonio immateriale dell’umanità e così anche in Italia nel 2016, ho avuto il pretesto di poter condividere l’amore per questo mondo molto particolare. Nasce così l’associazione “I Setteventi del Pollino”.
Da dove scaturisce questa tua grande passione?
Scaturisce da un episodio avvenuto 20 anni fa. Camminando tra i boschi del mio territorio – il Parco nazionale del Pollino – trovai una poiana. Era ferita e l’ho salvata. Da lì è stato amore a prima vista per queste meravigliose creature.
Se dovessi dare un consiglio a chi trova un rapace ferito o in difficoltà, sarebbe quello di tranquillizzare l’animale con un indumento sulla testa. Una volta calmato, bisogna trasportarlo al centro recupero animali più vicino oppure chiamare le autorità competenti.
Perché la tua associazione è chiamata “I Setteventi del Pollino” e quali sono gli obiettivi che ti sei prefissato?
La zona del Parco del Pollino, in particolare quella del borgo di Civita, è molto ventilata per via della sua posizione geografica. Il vento è un elemento importante e vitale per il volo dei rapaci. Non a caso, il territorio è abitato da un gran numero di specie, che lo scelgono anche come luogo per la nidificazione.
Per quanto concerne gli obiettivi ne ho solo uno. Accrescere sempre più la mia attività, aumentando il numero di rapaci presenti, che dovranno essere necessariamente autoctoni.
Prima mi parlavi di falconeria naturalistica. In cosa consiste precisamente?
La falconeria naturalistica consiste nel contatto visivo con il rapace allo scopo di comprenderne la biologia, i comportamenti e l’infinita bellezza. Proprio per questo motivo i nostri percorsi didattici con rapaci sono adatti a persone di tutte le età.
Il bambino sarà entusiasta di quello che noi abbiamo da offrirgli e potrà accrescere la sua esperienza e il suo sapere. L’adulto vedrà un qualcosa di cui già ha conoscenza, ma che lo farà tornare bambino per un giorno.
Come avviene l’approccio uomo/rapace?
Un primo e graduale approccio si ha attraverso il percorso didattico. Con esso il rapace inizia ad abituarsi alla presenza dell’uomo. Una volta tranquillizzato si passa alla seconda fase che è quella dell’avvicinamento e contatto. Le persone possono, in questo modo, interagire con l’animale in diversi modi. Tenendolo sul proprio braccio appositamente protetto con un guanto di cuoio oppure semplicemente accarezzandolo nel caso di esemplari più tranquilli e propensi a questo tipo di “confidenze”.
Ci hai fatto conoscere Abel, il tuo fantastico esemplare di aquila reale. Qual è il tuo rapporto con lui?
Gestire Abel e creare un rapporto con lui significa capire le sue esigenze e la sua natura. Entrambi – io e l’aquila – siamo predatori, quindi per natura c’è competizione sulla supremazia e sul comando.
Nel mio caso, però, non bisogna ragionare nell’ottica del dominio, bensì far capire all’animale che ci può essere una convivenza pacifica legata soprattutto all’alimentazione. Nella falconeria naturalistica i rapaci non vanno a caccia, ma la cosa importante è non far perder loro l’innato istinto predatorio.
Se una persona è interessata a venirvi a trovare, dove può contattare “I Setteventi del Pollino” e come può raggiungervi?
Essendo dei falconieri innovativi, ci trovate sui più importanti canali social:
- Facebook: Falconieri Dei Setteventi
- Instagram: falconierideisetteventi
In più potete avere tutte le informazioni necessarie visitando il nostro sito www.falconierideisetteventi.it oppure chiamando al numero +39 340 6659574.
Il nostro centro si trova a Civita lungo la SS263, a 5 minuti dall’Autostrada A3 Salerno – Reggio Calabria, uscita Frascineto/Castrovillari e a circa 10 minuti dalla SS106 ionica – uscita Villapiana Scalo.
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